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La sfortuna del "rovesciare il sale" e altri miti

  • culturacuriosita
  • 20 set 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

A tutti sarà capitato almeno una volta di sentir dire “Attento! Hai rovesciato il sale, buttalo dietro la schiena!”. Ma vediamo un po’ da dove deriva questa superstizione…


Rovesciare il sale si relaziona al tradimento di Giuda, che fece cadere la saliera nell’Ultima Cena. In passato, inoltre, questo gesto annunciava la rottura dei vincoli di fraternità. Il rimedio sarebbe quello di tirare tre volte un pizzico di sale al di sopra della spalla sinistra al fine di scacciare gli spiriti maligni che stanno dietro.

Ma il sale non è legato solamente a questo “mito”, esso compare in moltissime credenze popolari e religiose di tutto il mondo.

In Marocco si nasconde il sale nei luoghi scuri per scacciare gli spiriti maligni che vivono nelle tenebre, e quando è l’ora di cucinare è usanza metterne un pizzico sul fuoco del camino per spaventare i demoni attratti dal focolare.

Passando dall’altra parte del mondo, in Thailandia, le donne vengono lavate con acqua e sale dopo il parto per proteggerle dai sortilegi.

Andando invece ad un’altra epoca storica scopriamo che i Maya usavano il sale nei rituali di nascita e morte.


Non vi sembra strano che ci siano così tante credenze legate all’uso del sale e alle sue proprietà? Bhe non abbiamo ancora finito!


In alcune zone d’Europa ai neonati si metteva il sale sulla punta della lingua oppure venivano immersi in acqua salata, rito che si considera un antecedente del battesimo cristiano.

Nel medioevo il sale era simbolo di resurrezione, per questo veniva posto nei feretri. Sempre in quest’epoca storica era costume versare il sale sulle armi dei combattenti che andavano in guerra come rito di purificazione. I vincitori di una battaglia cospargevano poi le rovine delle città conquistate con questi magici cristalli bianchi per sterilizzare il suolo.

Per finire, molte tribù americane adoravano una dea del sale, alla quale venivano dedicate salite e per la quale venivano organizzate moltissime cerimonie.

Non sarà forse che al giorno d’oggi, abituati all’abbondanza, non diamo abbastanza peso e valore a questo bene così prezioso e indispensabile?

 
 
 

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Benvenuti nel Blog!

Mi chiamo Silvia,ho 26 anni, sono laureata in lingue straniere ed ho una grande passione per i viaggi. Se dovessi descrivermi con un aggettivo, quell'aggettivo sarebbe "curiosa".

Non di una curiosità negativa, bensì di quella curiosità positiva che spinge a guardarsi attorno, a conoscere il mondo, a quella voglia di scoprire dove viviamo e con chi.

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